Dopo gli incendi di giovedì e venerdì di cui ci siamo occupati, da ieri sera e ancora oggi, a Palermo, addirittura in città, come anche nella provincia e a Messina sulla costa tirrenica, i roghi hanno continuato a divampare provocando notevoli danni. Da ieri sera I Vigili del Fuoco di Messina sono stati oltremodo impegnati per spegnere le fiamme in buona parte della fascia tirrenica. Si sono anche dovuti richiamare persone in ferie e volontari. Gli incendi si sono estesi lungo la costa del Tirreno, da Barcellona Pozzo di Gotto a Fondachelli Fantina, Sant’Agata di Militello, Militello Rosmarino, Patti, Sinatra, Mistretta e Tusa. Decine di ettari di terreno sono andati totalmente bruciati. Palermo e provincia da ieri hanno vissuto un’odissea di roghi. Gli incendi hanno circondato il quartiere Brancaccio e stamani persino sul viale Regione Siciliana ci sono state auto in fiamme, capannoni a fuoco e il traffico bloccato, tenendo in apprensione automobilisti e residenti nella zona compresa tra Bonagia, via Belmonte Chiavelli e Pagliarelli. Si è dovuto nel pomeriggio anche evacuare l’edificio 18 del Campus universitario, in viale delle Scienze, al confine con via Ernesto Basile, a causa di incendi che ardono da ore. Le fiamme si sarebbero avvicinate all’edificio che ospita le facoltà di Chimica e fisica ed è stato dato l’ordine a studenti e professori di abbandonare immediatamente il luogo. Un canneto è andato in fiamme nei pressi del ponte di Bonagia e le fiamme hanno investito una vettura. Il forte vento di Scirocco sta rendendo difficile l’intervento delle squadre di soccorso, al momento impegnate anche in decine di interventi: in via Messina Marine e nella zona di via Pitrè. Sempre a causa di un incendio, un tratto della A20 Palermo-Messina è stata chiusa nel tratto compreso tra gli svincoli di Cefalù e Castelbuono. Stamani le fiamme avevano avvolto delle ville in una frazione di Misilmeri. Incendi anche da Gratteri fino alle porte di Cefalù. L’incendio è partito dalle montagne attorno a Gibilmanna e si è esteso in una zona già deturpata dagli incendi di luglio scorso. Incendi si segnalano anche ad Altofonte, Piana degli Albanesi, Torretta e Prizzi, sempre nel palermitano e a Piazza Armerina in provincia di Enna.
Il vescovo di Cefalù Giuseppe Marciante, nell’esprimere vicinanza agli abitanti di Gratteri comune del palermitano, per il notevole rogo che ha devastato la zona e minacciato il paese tanto che sono state chiuse le scuole, ha detto “Occorre organizzare una protesta generale davanti all’inerzia colpevole dei vari governi regionali. Mi dispiace tanto. Tra incendi e calo demografico avanza la desertificazione della Sicilia. Sono vicino alla comunità di Gratteri per l’ingente danno ambientale subito, ormai il fenomeno degli incendi è diventato insopportabile“.
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani si era recato intanto nella sala operativa del Corpo forestale per seguire in tempo reale l’evolversi della situazione. In merito alle dichiarazioni del vescovo Marciante ha paventando il rischio che tali parole possano innescare una reazione popolare “Stupiscono le parole del vescovo di Cefalù che rischiano solo di alimentare proteste e fomentare la sommossa popolare. Comprendo e condivido la rabbia e l’indignazione per questo ennesimo scempio ai danni del nostro territorio e delle nostre comunità, ma riteniamo ingiustificabili gli attacchi a questo governo regionale che fin dal suo insediamento ha lavorato e continua a lavorare per risolvere in maniera strutturale i problemi della Sicilia, tra i quali gli incendi, operando strategicamente per la tutela del territorio e la prevenzione. Ricordo al vescovo che abbiamo dovuto pagare un duro prezzo in termini di vite umane nel contrasto ai roghi causati spesso da criminali senza scrupoli”.
Quindi il presidente della Regione Siciliana fa un appello “Unire le forze per una trasformazione culturale improntata alla cura e al rispetto del creato – e aggiunge – Per domare questo incendio, da ieri sera, sono impegnati 12 squadre con 50 operai forestali, 12 autobotti, 6 ispettori del Corpo forestale della Regione Siciliana, 2 canadair e 2 elicotteri”. Il governatore parla infine di “attacchi ingiustificabili a questo governo regionale che fin dal suo insediamento – prosegue – ha lavorato e continua a lavorare per risolvere in maniera strutturale i problemi della Sicilia, tra i quali gli incendi, operando strategicamente per la tutela del territorio e la prevenzione”.
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