Un uomo è morto e un altro è rimasto ferito mentre facevano body rafting* in compagnia di altri amici sul fiume Alcantara alle pendici dell’Etna. L’incidente, stando a quanto si apprende, sarebbe avvenuto in una zona a monte del corso d’acqua. Il corpo del 58enne, Fabio V. palermitano, è stato recuperato dai Vigili del fuoco, intervenuti con l’elicottero Drago 146 proveniente da Catania. La zona è notoriamente scoscesa e non è stato possibile raggiungerla via terra. In azione anche altre due squadre e i sommozzatori del Comando provinciale di Messina. Sul posto anche i Carabinieri della compagnia di Taormina per ricostruire la dinamica dell’incidente.
* Il Body Rafting è un’attività nuova in cui i partecipanti usano il corpo come una zattera per galleggiare lungo un tratto di fiume. Da non confondersi pertanto con il White water rafting praticato a bordo dei gommoni. Nel Body Rafting quando un tratto di un fiume non è troppo impetuoso e non troppo basso, le persone usano il proprio corpo come una zattera per navigare sul fiume verso valle, superare piccole rapide e muoversi velocemente. Quando il livello dell’acqua è troppo basso, camminano (River trekking). Quindi possiamo dire che chiunque prenda parte ad un’esperienza di Torrentismo/Canyoning lungo il tour utilizzerà tutte e tre le tecniche; Canyoning per calarsi sulle pareti di una gola con funi, Body rafting per navigare velocemente a valle e River Trekking per camminare in acque poco profonde. Lo splendido Canyon delle Gole dell’Alcantara in Sicilia è uno dei luoghi più famosi in Italia dove si pratica il Body Rafting.
Immagine di repertorio.
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