Da qualche giorno si è appreso che un recente concorso per 46 posti di agenti forestali, stando ad una graduatoria redatta dopo la prova scritta circolata su Whatsapp, sugli oltre 600 partecipanti giudicati idonei, il primo in graduatoria Alessio S. il giovane figlio di Giovanni che fino ad inizio anno era dirigente generale del dipartimento. Alessio ha indovinato tutte e 60 le domande. E secondo quanto riportato dal quotidiano Repubblica, insieme a giovane ci sarebbero sempre primi in graduatoria altri con cognomi di dirigenti e funzionari direttivi del corpo forestale siciliano. Dopo che la notizia è rimbalzata sui mezzi d’Informazione, l’assessora regionale al Territorio e all’ambiente, Elena Pagana, ha chiesto chiarimenti al Corpo forestale «Ho inviato, già nella giornata di ieri (venerdì, ndr), una nota al dirigente generale del Corpo forestale alla luce delle segnalazioni delle bozze di graduatoria che circolano tra giornalisti e partecipanti, che individuerebbero anche la situazione relativa alla posizione del figlio del precedente dirigente generale che sarebbe arrivato primo».
L’OPINIONE
Verrebbe da dire: nulla di nuovo sotto il sole; poiché risaputamente quanto dissimulato: così fan tutti; annosamente, da destra a sinistra, dagli scranni più alti di Stato e Regioni fino all’ultimo strapuntino comunale, in Italia e specialmente in Sicilia. D’altra parte, qualche giorno addietro i Giudici contabili siciliani, evidentemente percependo in modo pressante ciò che troppi altri mistificano di non sapere e comprendere, ovverosia che nel tempo si è notoriamente sempre più arrivati oltre il fondo della caditoia pubblico-politica isolana, hanno steso una delibera nella cui relazione è scritta sette volte la parola “corruzione” invitando la Regione ad effettuare i doverosi controlli sui finanziamenti e appalti del Pnrr.
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