Nella tarda mattinata odierna 4 ottobre 2023, la sala operativa della Capitaneria di porto di Messina veniva allertata da una segnalazione telefonica circa un sub che non era riemerso nel tratto di mare antistante Sant’Alessio Siculo. Da quanto si apprendeva I.G. di 29 anni si era immerso con altri due sub che, dopo averlo perso di vista, provvedevano a cercarlo, unitamente ad altre persone, senza alcun esito. Venivano allertate ed inviate sul posto l’unità di soccorso Cp 852 ed il battello veloce Gc a82, contemporaneamente veniva inviata in zona una pattuglia terrestre ed interrogate le unità in zona. Veniva altresì richiesto l’intervento del gruppo speciale subacqueo della Guardia Costiera per le ricerche del caso. Dopo circa due ore il disperso veniva individuato sulla battigia molto più a nord rispetto al punto di immersione. probabilmente trascinato dalle correnti.
NOTA
Si raccomanda sempre di usare la massima cautela nell’approcciarsi al mare e di rispettare tutte le precauzioni di sicurezza imposte dalla normativa in vigore.
SUGGERIMENTO
(molto in sintesi) È noto che nello Stretto il passaggio della Luna causa un’attrazione che determina un dislivello di quasi trenta centimetri tra le acque del Tirreno e quello dello Jonio, come dire una sorta di alta marea da un lato e bassa dall’altro. Sicché ogni sei ore circa il mare si riversa dal primo al secondo come un fiume in piena. Nelle altre sei ore il flusso è al contrario. Dal Tirreno verso lo Jonio la corrente prende il nome di Scendente (in gergo: Rema). All’inverso si chiama Montante. Quando c’è la corrente Scendente proveniente dallo Stretto, qualsiasi cosa incontra tende a trascinarla verso Sud. E poiché il fondale dello Jonio è piuttosto ripido, tanto che a qualche metro dalla spiaggia non si tocca più, tutto quello che in immersione non è ancorato tende ad essere trasportato anche verso la scarpata che dai 25 metri circa di profondità precipita in pendenza fino agli 80 metri come un dirupo. Per non parlare del pericolo in prossimità dei promontori, come quello del Capo di Alì e Sant’Alessio, ove la corrente tende ad incuneare ogni cosa sotto i grandi scogli, alcuni quasi come montagne che si ergono dalle profondità. Tutto ciò avviene pure al contrario nelle sei ore successive, seppure di solito in maniera meno intensa, quando la corrente ritorna verso lo Stretto e trascina verso Nord. In entrambi i casi, nell’immediato del passare della corrente, che solitamente dura al massimo quindici trenta minuti, è preferibile quanto meno non immergersi e neppure andare a remi in barca, forse neanche nuotare se ci si allontana dalla battigia. Il momento migliore anche per il bagno è subito dopo il passaggio della corrente e per un tempo di circa cinque ore. Per informazioni sulle correnti è anche utile chiedere ai pescatori del luogo.
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