Secondo l’European Drought Observatory, da gennaio il 45% del territorio siciliano risultava in stato di allerta siccità. A distanza di un paio di mesi, e dopo avere sperimentato a Pasqua l’arrivo del primo anticiclone africano con venti secchi e caldi e temperature intorno ai 30 gradi, la situazione è peggiorata e l’estate si avvicina: non c’è sufficiente acqua negli invasi, né per gli usi idropotabili, né per l’agricoltura, né per le altre attività produttive. Non piove da mesi e non ci si aspetta piogge nelle previsioni meteo dei prossimi mesi. Le attività produttive, tra cui l’agricoltura, potrebbero trovarsi in una situazione pressoché drammatica. La Regione prova a correre ai ripari e costituisce un team di professionisti per affrontare la crisi idrica
Un team di professionisti per affrontare la crisi idrica
Nel frattempo la è stata costituita, su proposta del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, la cabina di regia per l’emergenza idrica. Lo ha deciso il Governo siciliano nel corso della riunione di Giunta di ieri pomeriggio. La struttura, che avrà il compito di individuare, stimolare e coordinare gli interventi più urgenti e indifferibili per mitigare gli effetti della crisi, sarà guidata dallo stesso Schifani e coordinata dal capo della Protezione civile siciliana, Salvo Cocina. Ne fanno parte poi: il dirigente generale del dipartimento regionale Tecnico Duilio Alongi; l’avvocato generale della Regione Giovanni Bologna; Mario Cassarà del dipartimento regionale Acqua e rifiuti; Antonino Granata dell’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia; Giorgio Domenico Micale, professore ordinario di Teorie dello sviluppo dei processi chimici del dipartimento di Ingegneria dell’università di Palermo; Mario Rosario Mazzola, già professore ordinario di Costruzioni idrauliche presso l’università di Palermo, attualmente presidente della fondazione Utilitatis e componente del Consiglio superiore dei lavori pubblici; Enrico Foti, ordinario di Idraulica dell’università di Catania; Salvatore Barbagallo, professore ordinario di Idraulica agraria dell’università di Catania; Salvatore Sammartano, capo di gabinetto del presidente della Regione. Gli assessori all’Agricoltura, all’Energia e alle Infrastrutture potranno liberamente partecipare alle riunioni della struttura, che si insedierà domani pomeriggio a Palazzo d’Orléans.
Un team di professionisti per affrontare la crisi idrica
«Ho voluto questa struttura – dice Schifani – per definire strategie coordinate da un’unica regia e adeguate a contenere gli effetti negativi della crisi. Ma anche per accelerare sia la realizzazione delle infrastrutture necessarie sia gli interventi di ammodernamento volti alla riduzione delle perdite di risorsa idrica. Possiamo contare sul contributo di un team di professionisti che ci supporteranno da un punto di vista tecnico e che daranno impulso alle azioni. La crisi che stiamo vivendo – aggiunge il presidente della Regione – è severa, qui come in altre regioni non solo italiane, ma insieme col governo nazionale stiamo mettendo in campo tutte le misure necessarie anche per risolvere problemi mai affrontati prima. Ci stiamo impegnando al massimo e i risultati si vedranno».
Perplessa Coldiretti Sicilia che, definisce la cabina regionale di regia della crisi idrica, l’ennesimo pannicello caldo, mentre “si chiede cosa sarà istituito nei prossimi giorni, visto che da tempo assistiamo all’insediamento di commissari, tavoli tecnici e team, come se la siccità fosse un’emergenza nuova. Speriamo si passi presto all’azione avviando i lavori per aiutare gli agricoltori”.
Ci siamo occupati diverse volte della crisi idrica che attanaglia (da anni) la Sicilia, in ultimo con gli articoli “Sicilia. Una situazione drammatica a causa della siccità. La Regione Siciliana ha chiesto lo stato di emergenza contro l’avanzare della siccità. Preoccupa l’erogazione di acqua potabile. L’OPINIONE” e “Sicilia. L’emergenza acqua incalza l’Isola. Certa “cultura” ci farà morire pure di sete. La Sicilia ammorbata da annosa accidia pubblico-politica è giunta persino all’emergenza idrica e ora invoca il Governo nazionale. L’OPINIONE”.