Un abbraccio caloroso del papa alle Ac italiane. Il messaggio di Francesco: “Andate nelle periferie”
Si è svolta a Roma, dal 28 aprile al 1 maggio scorsi, presso la Domus Pacis di Roma, la XVI Assemblea nazionale di Azione Cattolica dal titolo “Fare nuove tutte le cose. Radicati nel futuro, custodi dell’essenziale”, inserita nel contesto dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Azione Cattolica Italiana. Ad essere presenti, diversi gruppi della diocesi di Catania, tra cui le Ac di Pedara, Misterbianco, Paternò, Biancavilla, Gravina e Belpasso. L’emozionante incontro con papa Francesco, ha visto la numerosa partecipazione di giovani e adulti, che hanno riempito piazza San Pietro. Un’occasione, questa, che papa Francesco ha utilizzato per incoraggiare all’apertura e alla fraternità.
Presenti, più di mille delegati per eleggere il consiglio nazionale per il prossimo triennio 2017/ 2020, in rappresentanza dei trecentocinquantamila soci presenti in più di settemila parrocchie in tutte le diocesi italiane. I delegati con diritto di voto, della diocesi di Catania sono stati: Tony Bonaventura (presidente diocesano), Filippo Rivoli (consigliere settore giovani), Mariarosa Cacopardo (segretaria Movimento lavoratori azione cattolica) insieme a Graziella Pennisi in veste di uditore.
I momenti più importanti, vissuti nelle quattro giornate dell’assemblea, sono stati rappresentati dal racconto della storia dei 150 anni di Azione Cattolica, insieme alle proposte per il triennio preso dai presenti; l’incontro di venerdì 28 aprile, con la tavola rotonda dal tema “Fare nuove tutte le cose: l’Ac oggi”, che ha visto l’intervento di Enzo Bianchi (fondatore della Comunità monastica di Bose) e Marcello Sorgi (editorialista de “La Stampa”) e il successivo lavoro sulla bozza del documento assemblare.
Sempre in occasione dell’assemblea, i gruppi presenti hanno conosciuto il nuovo assistente generale monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo di Foligno, che a sua volta ha rivolto un pensiero al suo predecessore monsignor Mansueto Bianchi; l’incontro il 30 aprile con papa Francesco; e la relazione finale del presidente nazionale di Azione Cattolica Matteo Truffelli.
Una esperienza bella e formativa, come spiega Tony Bonaventura, presidente diocesano Azione Cattolica Catania.
GALLERIA FOTOGRAFICA XVI ASSEMBLEA AZIONE CATTOLICA
D. Ogni quanto si svolge l’assemblea dell’Azione Cattolica d’Italia?
R. L’assemblea si svolge ogni tre anni, perché viene eletto nuovamente il consiglio nazionale, a sua volta i delegati sono stati eletti nell’assemblea diocesana, svoltasi lo scorso 19 Febbraio 2017, a Belpasso.
Quali parole ha rivolto a voi papa Francesco?
Papa Francesco ha fatto due discorsi diversi. Un primo discorso al Forum Internazionale dell’Azione Cattolica, qualche giorno prima, che è stato un discorso più preciso di come l’Azione Cattolica deve porsi nei confronti degli altri, soprattutto ha dato un mandato molto diretto “Dalla gente, con la gente, per la gente”, quindi andare verso le periferie e abbracciare tutti. Magari ci costerà fatica confrontarci con le persone che la pensano in maniera diversa, ad esempio il papa ho menzionato i figli di coppie non sposate in chiesa, o quelle persone che vivono situazioni particolari, che vivono la propria croce. Insomma, l’Azione Cattolica non deve escludere nessuno ma abbracciare tutti, ed inoltre, il papa ha aggiunto di non rimanere “seduti comodi in poltrona” ma di essere attivi! Andare nelle campagne, nelle carceri, andare nei luoghi in cui viviamo, avere un incontro pieno con i fratelli. Invece, un secondo discorso, il papa lo ha fatto in piazza San Pietro, incoraggiandoci addirittura a scendere in politica, ma una politica con la P maiuscola. Mi piace sottolineare tre cose che lui ha detto: innanzitutto, ironicamente ci ha ribadito di non “sederci in poltrona” perché viene il colesterolo! Dopo, ci ha esortati a non guardare con gli occhi al passato ma di andare sempre avanti, pensando alla nostra storia, a questi 150 anni che l’Ac ci ha insegnato ed infine ci ha incoraggiati ed essere all’altezza di questa storia, seguendo l’esempio di chi c’è stato prima di noi.
Qual è stato invece il vostro dono offerto a papa Francesco?
Ogni diocesi ha portato un po’ della propria terra, io personalmente l’ho raccolta al santuario della Madonna della Roccia, per due significati importanti: innanzitutto perché è cenere vulcanica e ci rappresenta pienamente, e poi perché è una terra speciale sotto lo sguardo di Maria, che ci accompagna e alla quale noi siamo legati. Il nostro “sì”, infatti, avviene il giorno dell’Immacolata Concezione, l’8 Dicembre.
Prossimo appuntamento il 20 maggio, data nella quale si terrà la “Festa degli incontri” alle ore 16,00, in piazza Università a Catania.