Un emendamento presentato dal Governo Meloni alle Commissioni congiunte Bilancio e Affari costituzionali della Camera è stato approvato del cosiddetto decreto Milleproroghe e prevede per i prossimi 2 anni che i redditi agrari saranno esentati dall’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) fino a 10mila euro, mentre fra 10mila e 15mila verrà applicata una riduzione del 50%.
Esenzione Irpef per gli agricoltori, sempre più divisi
A sostenere tale emendamento è stata la Lega «Una vittoria per agricoltori, allevatori e produttori, la Lega è e sarà sempre al fianco di chi porta i sani prodotti italiani sulle nostre tavole», ha scritto su Facebook il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini. Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, di Fratelli d’Italia, in una nota ha definito quella dell’Irpef «un’esenzione più giusta, che esclude i ricchi da un beneficio che per alcuni risultava un privilegio». La Premier Giorgia Meloni in un comunicato «La scelta di garantire, in un momento di difficoltà del mondo agricolo, un ulteriore intervento di sostegno è frutto del lavoro del ministero dell’Agricoltura e dell’Economia che hanno elaborato una proposta di intervento fiscale più equa e che raccoglie le istanze proposte in occasione del tavolo con le organizzazioni agricole che si è svolto la settimana scorsa. Il nostro impegno adesso sarà ancora più forte in Europa. Il provvedimento sull’Irpef – che è stato proposto dal Governo su mio preciso indirizzo -garantisce un intervento progressivo che esenta maggiormente gli agricoltori che si trovano più in difficoltà ed esclude dal beneficio coloro che oggettivamente non ne hanno bisogno».
Esenzione Irpef per gli agricoltori, sempre più divisi
Secondo la relazione tecnica del Ministero dell’Economia e delle finanze, il taglio previsto per due anni costerà 220,1 milioni di euro il 2025 e 130,3 milioni per il 2026. Le risorse vengono recuperate dal fondo per l’attuazione della delega fiscale. Per il 2027, nel testo si prevede un incremento di 89,9 milioni euro mediante l’utilizzo delle maggiori entrate. I calcoli di Coldiretti prevedono che la sola esenzione totale dell’Irpef sotto i 10mila euro interesserà 387mila aziende, contro le 430mila che ne avevano goduto negli anni passati. Dunque, a rimanere esclusa sarebbe un’azienda su dieci. Coldiretti rammenta che durante il Governo Renzi era riuscita anche a far togliere l’Imu (L’imposta municipale propria, dovuta per il possesso di fabbricati, escluse le abitazioni principali classificate in determinate categorie catastali ed è dovuta dal proprietario o dal titolare di altro diritto reale come usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie, dal concessionario nel caso di concessione di aree demaniali e dal locatario in caso di leasing) e l’Irap (Imposta Regionale sulle Attività Produttive. Circa il 90% del suo gettito entra nelle casse regionali, con uno scopo: finanziare il fondo sanitario nazionale. Sino al 31/12/2021, qualsiasi persona, ente e società che abbia generato reddito di impresa era soggetto al suo versamento, dalla Legge di Bilancio 2022, l’IRAP è stato abolito per i professionisti, le ditte individuali e i lavoratori autonomi. Nello specifico, sono esonerati: imprese individuali, società di persone e capitali collegati al settore pesca. ditte individuali e partite IVA personali sottoposte a regime forfettario). Confagricoltura ha espresso il suo apprezzamento per «l’impegno delle forze politiche che si sono adoperate per arrivare a una soluzione».
Esenzione Irpef per gli agricoltori, sempre più divisi
Ma l’esenzione Irpef non è bastata, tanto che i “trattori” stanno sempre più convogliando verso Roma (ieri sera un altro nostro articolo al riguardo). La capitale si prepara a ospitare almeno da tre a quattro manifestazioni. La prima è cominciata qualche notte addietro con l’arrivo di un centinaio di trattori da diverse regioni che sosteranno a Castel di Leva, in attesa del concentramento indetto oggi alle 12 davanti al Campidoglio da due sigle, Popolo Produttivo e Altragricoltura «La politica farebbe bene ad assumersi le proprie responsabilità e non ridurre tutto alle mance dell’Irpef» ha dichiarato Gianni Fabbris, portavoce di Altragricoltura. Sempre oggi, al Circo Massimo, protesteranno anche gli agricoltori che fanno capo ai Cra (Comitato riuniti agricoltori) dell’ex Forcone Danilo Calvani. Il movimento degli agricoltori si presenta tuttavia sempre più diviso. Riscatto agricolo, la prima sigla ad aver rotto il fronte dopo essere stata ricevuta venerdì scorso dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, aveva subito dopo annunciato la fine del presidio sulla Nomentana, ma poi una parte del gruppo si è separato da Riscatto Agricolo così di fatto creando un altro comitato con a capo dei nuovi portavoce, Salvatore Fais e Andrea Papa, creando il Maf (Movimenti agricoli federati) annunciando che il nuovo gruppo rimarrà in via Nomentana «dove nei prossimi giorni rimarranno 200 trattori e arriveranno altri mezzi».
Esenzione Irpef per gli agricoltori, sempre più divisi
Come emittente e testata ci siamo più volte occupati della protesta degli agricoltori, sia con la puntata dell’8 febbraio de “la Parola” e poi con diversi articoli: “Italia. La protesta degli agricoltori da Nord a Sud” e ancora “Sicilia. ‘Resistenza Agricola Siciliana’ chiede che i Comuni convochino un consiglio comunale” “Sicilia. Agricoltori a Palermo con Sud chiama Nord (VIDEO)”, “Sicilia. Il giusto valore di produzione per il grano siciliano (VIDEO)”, “Sicilia. Riunitasi alla Presidenza della Regione l’unità di crisi per l’agricoltura”, “Sicilia. La protesta degli agricoltori (VIDEO)”.